Su una tenuta, acquistata agli inizi dell’Ottocento, Giovanni Antonio de Manzoni, discendente di una famiglia lombarda che si era arricchita con la gestione delle miniere agordine, fece costruire nel 1835 una villa progettata da Giuseppe Jappelli (1783-1852) il più famoso architetto del tempo, noto soprattutto per l’eclettico Caffè Pedrocchi di Padova. L'edificio esprime un linguaggio neoclassico; le scelte stilistiche sono improntate alla sobrietà e la distribuzione degli spazi interni rispetta scelte razionali. All’esterno la superficie appiattita della facciata è articolata dal motivo centrale delle quattro paraste di ordine gigante, mentre l’intonaco liscio è solo leggermente inciso dal bugnato e le finestre hanno taglio netto, senza incorniciature. L’architettura si avvicina a quella di un palazzo cittadino, nel momento storico in cui la villa perde il legame con le attività agrarie, trasformandosi in luogo di svago, lontano dal contesto urbano. All’interno della villa sono conservati due importanti affreschi: La lotta delle Spartane di Giovanni De Min (1786-1859) e Esopo di Pietro Paoletti (1801-1847). La torretta ospita sulle pareti degli affreschi con delle vedute egizie e sul soffitto le costellazioni dello zodiaco riprese probabilmente da un disegno dello scienziato ed esploratore bellunese Girolamo Segato. Al 1870 si data l’intervento di Giuseppe Segusini, progettista dell’ala rustica in stile neogotico che presenta decori ad affresco con trofei di caccia ed elementi geometrici. La villa, di proprietà della Provincia di Belluno dal 1977, è stata data in gestione alla Pro Loco di Sedico dal 2014. Inoltre l'edificio ospita il Museo del 7° Reggimento Alpini con materiali che narrano la storia del Reggimento.