Dal rifugio Col di Roanza scendere a valle per circa 250 m, quindi imboccare la strada sterrata sulla destra (segnavia CAI 519). Il percorso procede in leggera salita fino all’imbocco di una galleria. Dopo la galleria la strada scende, con stretti tornanti fino al fondo della Valle dell’Ardo, in località Casera Scala. Da qui si torna al Col di Roanza per lo stesso percorso dell’andata.
Nota: munirsi di pila per percorrere una galleria non illuminata lunga circa 500 m
La valle dell’Ardo, originata dalla confluenza di un reticolo ben strutturato di vallette e impluvi che solcano e drenano il versante meridionale del gruppo della Schiara, si spinge, spesso imprigionata in forre umide e cupe, fino alle porte di Belluno. La valle, in molti tratti profondamente incassata, incide, in pratica, l’intera successione stratigrafica, dalle formazioni più antiche (Dolomia Principale e Formazione di Soverzene c/o testata), fino alle formazioni terziarie del Flysch e della Molassa (settore submontano di pre-parco). I frequenti tratti di forra (fondovalle stretto e angusto, confinato entro pareti levigate e incombenti) attestano il ruolo rilevante svolto dal torrente Ardo nella morfogenesi della valle. La presenza diffusa e ragguardevole di depositi glaciali, sovente interessati da frane ed erosioni, documenta del resto anche una importante azione di modellamento glaciale, operata da un ramo laterale insinuato dell’antico ghiacciaio del Piave, durante le fasi culminali dell’ultima glaciazione. Lungo la valle è possibile osservare due interessanti forre che documentano altrettante deviazioni del corso del torrente, il Bus del Buson e la forra di Pont de la Mortis.