Il Museo Luigi Manzoni è dedicato all'illustre scienziato, prima professore e poi preside della Scuola Enologica di Conegliano, che, grazie alle sue ricerche in ambito enologico e della genetica, diventò celebre per aver creato i rinomati vini che portano tutt'ora il suo nome. I celebri Incroci Manzoni (tra cui ricordiamo il Bianco 6.0.13, frutto dell'incrocio di Riesling Ramato e Pinot Bianco) sono nati al fine di realizzare vigneti più resistenti, senza dover rinunciare alla personalità di un grande vino.
All'interno delle sale del museo è possibile compiere un viaggio nei suoi lavori, ammirando gli strumenti da lui stesso creati ed adoperati durante le sue ricerche, come collezioni botaniche e scientifiche, macchine fotografiche e microscopi dei primi del ‘900, vetrini originali, documenti storici e manoscritti. Il professore, conscio dei limiti dei disegni fino a quel tempo utilizzati per la documentazione in campo botanico, progettò di unire la fotografia alla scienza, creando in questo modo una strumentazione più avanzata e adatta ai suoi studi; un balzo avanti per gli studi naturalistici dell'epoca, che, uniti a quelli di genetica viticola, portarono in seguito al compimento dell’obiettivo perseguito dal professore: veder realizzati nuovi incroci.