Già presente nella prima metà del XIV secolo e legata a un monastero, la Chiesa di San Martino è stata ricostruita per volontà della comunità dei frati domenicani tra il 1.674 e il 1.730, quando assunse l'aspetto che oggi la caratterizza.
La sua particolare facciata disadorna è dovuta al fatto che, nei primi del Novecento, l'architetto Vincenzo Rinaldo, incaricato di realizzarla, era impegnato a progettare anche la Chiesa dei Santi Rocco e Domenico, mancando quindi di realizzare la facciata della Chiesa di San Martino.
Durante la Grande Guerra, l'edificio subì forti danni e dovette quindi essere ristrutturato.
All'interno presenta un'unica navata e sei cappelle laterali; dietro all'altare è custodita la sua opera più preziosa: l'Adorazione dei Pastori di Francesco da Milano. Nel coro, sono presenti anche la Pala di Sante Peranda "Ultima cena" e la tela di Ludovico Pozzoserrato "Santi Sebastiano, Rocco e Barbara" del 1.590.