"La distanza storica come lente che ci permette di osservare noi stessi facendo finta di osservare qualcos’altro, un’altra era, un mondo dove noi non c’eravamo, di cui noi non abbiamo responsabilità.
La violenza come primordiale inarrestabile meccanismo di progresso e distruzione umana. L’evoluzione come forma più dolorosa, più raffinata di sopraffazione.
La pietà umana che affronta la ferocia della Storia, che è istinto ancora più innato e atavico della violenza. Che prevale, che ci fa sopravvivere (sopravvivere è una forma più alta del vivere: “sopra”, guardare la vita dall’alto, possederla).
Il male fatto a fin di bene, il bene che ha per conseguenza il male. Il fatto di non poter controllare, né capire, questa dialettica.
La letteratura come mezzo in grado di dirci il vero sulle cose attraverso i personaggi, i loro conflitti, la loro profondità.
Tutti temi che mi inseguono da sempre, a cui cerco risposte, sui quali più spesso mi pongo domande.
Non vedo l’ora di parlarne insieme, a colazione." Nicoletta Verna
Saremo sapientemente accolti da Chiara Alpago Novello dalle 9:30 per la prima colazione con caffè, tè, tutte le cose buone che servono a cominciare bene la giornata, poi tutti sdraiati a guardare le nuvole e ascoltare grandi storie; ore 12.30 pranzo leggero, saluti e brindisi.